27 febbraio 2018

ANEDDOTO – Non tutte le caravelle erano sante!

Le tre caravelle di Cristoforo Colombo, si sa, si chiamavano Nina, Pinta e S.Maria. Un po’ meno conosciuta è la storia dell’origine di questi nomi. Al tempo in questione (1492) per reclutare i marinai, si ricorreva a vari sistemi: rapirli quando erano ubriachi, approfittare che fossero senza casa, metterli a partecipazione di eventuali tesori racimolati, oppure ingaggiarli dandogli del denaro, ecc. ecc… Questi individui si trovavano nei porti e locande malfamate! Quando ci fu il momento di arruolare l’equipaggio per le tre navi, oltre che promettergli parte delle eventuali ricchezze trovate, Messer Colombo permise a detta ciurmaglia di affibbiare i nomi alle tre caravelle, che sarebbero servite per la missione: naturalmente i luoghi in questione avevano in sé tutto il ‘folclore’ immaginabile con donne di malaffare in evidenza, fu così che i ceffi raccolti in riunione assegnarono all’unanimità il primo nome ‘La Pinta’ che nel gergo significa la ‘Dipinta di rossetto’ quasi a esagerare, e chi lo è se non una Prostituta! Bene per la seconda stessa tattica ‘Nina’ altro doppio senso a significare la ‘giovane’, la ragazza (di tutti) altro nome quindi significativo! Per il terzo nome ci furono varie discussioni, le proposte erano ‘La ciquita, la zorra, la busqueada,’ (la piccola, la volpe, la ricercata ed altri ancora) tutti nomi riconducibile ad una data attività ben specifica! Ma a questo punto le discussioni sui vari nomi continuavano interminabili, minacciando di compromettere la spedizione stessa, fu allora che messer Colombo dando prova di notevole arguzia, interrompendo i contestatori, annunciò: “Basta con nomi ambigui di donnacce, ne avete due! La terza si chiamerà come una Santa e quale è la maggior santa se non Maria?” Ecco svelato il perché dei tre nomi!